Cos'è la preistoria
La preistoria ("prima della storia") è il periodo della storia umana che convenzionalmente precede la scrittura.
Non è possibile stabilire con certezza i limiti di questo periodo poichè la scrittura comparve in diversi momenti nelle aree geografiche.
È un periodo lunghissimo:
- inizia circa 2,5 milioni di anni fa
- termina con l'invenzione della scrittura, ad esempio in Mesopotamia intorno al 3100 a.C.
Normalmente gli storici hanno a disposizione testimonianze scritte interpretabili, tuttavia per descrivere la Preistoria gli storici si fanno aiutare dall'archeologia, la scienza che studia il passato attraverso le testimonianze materiali. Le testimonianze materiali comprendono:
- edifici e abitazioni
- oggetti
- resti biologici e umani
I primi uomini
Circa 4,5 milioni di anni fa comparve l'Australopiteco, un genere di primati appartentente alla famiglia degli ominidi.

Si trattava di un essere con le seguenti caratteristiche:
- comparve nelle savane dell'Africa orientale
- piuttosto piccolo e gracile, altezza compresa tra i 120 e 150 cm
- camminava già eretto, questo gli permetteva di ergersi al di sopra dell'erba alta ed osservare i dintorni
- aveva un cervello di dimensioni pari al 35% di quello attuale del genere Homo
Perchè l'Australopiteco non è considerato un uomo? Sebbene simile agli uomini, l'Australopiteco non era ancora in grado di fabbricare strumenti per l'approvigionamento del cibo, un segno che contraddistingue l'intelligenza umana.
L'Australopiteco si è estinto un milione di anni fa.
Età della pietra
La preistoria è anche detta età della pietra, poichè la maggior parte degli strumenti di lavoro ritrovati erano in pietra. Sulla base delle tecniche di lavorazione della pietra gli storici hanno diviso l'età della pietra in tre periodi:
- Paleolìtico ("antica età della pietra" dal greco paláios, "antico" e thos "pietra") Da 2,5 milioni a 12 000 anni fa
- Mesolìtico ("media età della pietra" dal greco mèsos "medio") Da 12 000 a 10 000 anni fa
- Neolìtico ("nuova età della pietra" dal greco nèos "medio") Da 10 000 a 5 000 anni fa
Homo habilis
Circa 2,5 milioni di anni fa comparve l'Homo abilis, ovvero uomo abile, capace di costruire.
- è considerato il primo uomo
- viveva in Africa, i fossili sono stati ritrovati in Africa orientale e meridionale
- aveva un cervello di circa 600 cm3 (50% di quello attuale)
- altezza stimata di 100 - 135 cm
L'Homo abilis era in grado di fabbricare strumenti elementari utilizzando la tecnica della scheggiatura. Tenendo ferma una pietra con una mano, e colpendola con una pietra più dura, egli otteneva un sasso spezzato dal bordo appuntito e tagliente chiamato chopper (dall'inglese to chop: tagliare, spaccare, letteralmente "tagliatore").
Si ritiene tuttavia che l'Homo abilis non fosse un cacciatore, gli strumenti ritrovati servivano soprattutto per tagliare o strappare la carne di animali già morti, piuttosto che per caccia o difesa.
Egli si nutriva di ciò che la terra offriva spontaneamente o di prede abbandonate da grandi carnivori.
Homo erectus
Circa 1,8 milioni di anni fa comparve l'Homo erectus. Partendo dall'Africa colonizzò Europa ed Asia circa 1 milione di anni fa.
Aveva le seguenti caratteristiche:
- cervello di 800 cm3 (65% di quello attuale) a 1200 cm3 (stesso volume di quello attuale)
- altezza di circa 160 cm
Si ritiene sia stato il primo a lavorare strumenti di pietra e ad usare il fuoco.
L'uso del fuoco risale a 450 000 anni fa, fu un punto di svolta per l'evoluzione culturale umana e portò numerosi vantaggi.
Il fuoco consentì la cottura dei cibi rendendoli più teneri, digeribili e favorendo l'assorbimento di carboidrati e proteine. La cottura portò ad un cambiamento della dieta, alcune parti indigeribili delle piante come la cellulosa, l'amido grezzo, i tuberi, carne ed ortaggi più duri non avrebbero fatto parte della dieta dell'uomo prima del fuoco. Con la cottura vengono anche uccisi parassiti e batteri che avvelenano il cibo.
Il calore permise di proteggersi dal freddo ed abitare terre con un clima più rigido.
L'illuminazione consentì di compiere attività anche di notte e tenere lontani mammiferi ed insetti che evitavano fuoco e fumo.
Si ritiene che l'estinzione dell'Homo erectus sia avvenuta circa 400 000 anni fa anche se alcune popolazioni riuscirono a giungere fino a oltre 50 000 anni fa.
Homo sapiens
A partire da circa 200 000 anni fa comparvero le prime tracce dell'Homo sapiens ("sapiente").
Egli era nomade e viveva in gruppo, costruiva strumenti in pietra più sofisticati e riusciva a cacciare grandi animali come bisonti, cervi, orsi e mammut. Sapeva inoltre pescare nei fiumi.
Circa 130 000 anni fa ebbe origine l'Uomo di Neandertal, un particolare tipo di Homo sapiens che prende il nome dalla località tedesca dove sono stati trovati i primi resti.
I recenti studi sostengono che l'Uomo di Neandertal avesse:
- un'altezza medio bassa (160cm)
- una corporatura molto robusta
- peso medio di 77,6 kg per i maschi e 66,4 kg per le femmine
- volume cerebrale di 1500 cm3 in media, del 10% superiore agli uomini attuali
Si estinse circa 35 000 anni fa.
Homo sapiens sapiens
Circa 100 000 anni fa comparvero le prime tracce dell'uomo moderno, l'Homo sapiens sapiens. Egli è il nostro diretto antenato e il suo nome significa "uomo molto sapiente" oppure "uomo intelligente".
Visse in un'epoca caratterizzata da molti cambiamenti climatici, sul nostro pianeta ci furono periodi più caldi di quelli odierni, e periodi più freddi chiamati glaciazioni.
L'ultima grande glaciazione avvenne da 80 000 a 10 000 anni a.C. In quel periodo il livello dei mari si era abbassato poichè enormi masse d'acqua facevano parte dei ghiacciai, è durante questo periodo che si venne a creare un passaggio tra Asia e America.
Furono i cambiamenti climatici appena descritti a favorire la sua migrazione, egli visse in Africa, Europa, nelle Americhe e in Australia.
Aveva le seguenti caratteristiche:
- altezza di circa 160 - 180cm
- cervello di volume pari all'uomo moderno
- fronte piatta. Volto meno sporgente, con naso e mascelle più piccole rispetto ai predecessori
Con l'Homo sapiens sapiens l'uomo raggiunse un livello di abilità manuali ed intelletuali tale da svolgere numerose attività come governare il fuoco, allevare, comunicare ed organizzarsi in società.
Paleolitico
Il Paleolitico è lungo periodo che va da 2,5 milioni a 12 000 anni fa, è caratterizzato dalla costruzione e dall'uso di strumenti in pietra con lavorazioni sempre più sofisticate. Oltre alla pietra venivano usati anche altri materiali come l'osso, l'avorio, il corno.
A poco a poco, accanto agli strumenti destinati all'uso pratico, si affiancarono altri oggetti decorativi che dimostrano un gusto estetico ed artistico.

Nel Paleolitico si affermarono le prime forme d'arte. In molte grotte europee comparvero pitture, incise o dipinte sulla roccia, che oggi definiamo come arte rupestre. L'arte rupestre può essere collocata in un periodo che va da 25 000 a 10 000 anni fa.
Una delle pitture più famose è quella dipinta sulle pareti della grotta di Altamira, in Spagna.
Le pitture raffiguravano maggiormente animali come bisonti, cavalli, renne, ma talvolta appaiono anche figure umane.
Nel Paleolitico è già presente una forma di spiritualità. L'uomo aveva un concetto di aldilà, ovvero della vita dopo la morte, e praticava riti religiosi e magici.
Anche il culto dei morti divenne più presente e lo testimoniano le sepolture che avvenivano per inumazione (seppellimento in una fossa dentro la terra), accompagnate da oggetti di uso comune, ornamenti e fiori.
Mesolitico
Il Mesolitico è un periodo che va da 12 000 a 10 000 anni fa.
Durante questo periodo, intorno al 10 000 a.C, terminò l'ultima grande glaciazione. Vi fu un progressivo aumento della temperatura, i ghiacciai si ritirarono lasciando spazio a larghe valli nelle Alpi, il livello del mare si innalzò causando l'espansione delle zone umide e delle paludi costiere.
Il Mesolitico vide la scomparsa delle grandi mandrie di mammiferi, come mammut e bisonti, in favore di animali più piccoli come volpi e lepri. L'uomo fece uso di fonti alimentari alternative quali vegetali, semi, pesca, piccoli animali.
Conquiste del Mesolitico
Venne usata una nuova tecnica di lavorazione della pietrà detta microlitica, nella quale piccole schegge di selce fissate a manici in legno o in osso sono utilizzate per costruire utensili per la caccia e la raccolta dei vegetali.
Importante conquista del Mesolitico è l'invenzione dell'arco e della freccia, testimoniata da alcune pitture rupestri scoperte in Spagna.
L'uomo addomesticò per la prima volta il cane, sperimentò le prime tecniche di conservazione del cibo, costruì le prime imbarcazioni.
Le abitazioni erano costituite da capanne che formavano villaggi.
Neolitico
Il Neolitico è l'ultimo periodo dell'età della pietra e va dal 10 000 a.C al 3500 a.C circa.
Il Neolitico (età della nuova pietra) prende il nome da una nuova tecnica di lavorazione della pietra. Gli oggetti, dopo aver preso una forma attraverso la scheggiatura, venivano anche levigati ottenendo una superficie liscia e arrotondata.
Per la prima volta si fece uso della ceramica, ottenuta con un processo articolato in più fasi. Anzitutto l'argilla veniva modellata, esclusivamente a mano, e lasciata essicare. Successivamente avveniva la cottura, un processo che trasformava l'argilla in corpo ceramico. La cottura avveniva generalmente in focolai all'aperto, si usavano infatti buche nel terreno ricoperte di brace ardente.
I vasi in ceramica erano usati a livello domestico come contenitori per prodotti o liquidi.
Durante il Neolitico iniziò l'agricoltura. L'uomo scoprì che i semi delle piante davano origine a nuove piante.
Nello stesso periodo l'uomo iniziò anche l'allevamento degli animali, che non venivano uccisi immediatamente ma tenuti in vita per poi cibarsene.
Sia l'agricoltura che l'allevamento furono cambiamenti epocali che prendono il nome di Rivoluzione neolitica.
Agricoltura
L'uomo del Neolitico usava attrezzi rudimentali come un bastone appuntito per scavare la terra, una sorta di falce per raccogliere le piante selvatiche, o la zappa per lavorare la terra o aumentarne la fertilità.
Soltanto alla fine del Neolitico venne introdotto l'aratro. Questo strumento segnò un punto di svolta nella produttività, permettendo di piantare i semi in profondità e con meno sforzo.
Inizialmente l'aratro era molto rudimentale ed instabile, era costituito da un bastone con una punta in pietra e veniva trainato dai contadini stessi. Successivamente lo strumento venne perfezionato e trainato dagli animali.
Geografia dell'agricoltura
L'agricoltura si sviluppò maggioramente in ambienti con clima favorevole e terreni fertili. Le prime zone interessate dalla rivoluzione neolitica furono quelle lungo le rive dei grandi fiumi (Tigri, Eufrate, Indo, Nilo). Queste zone erano caratterizzate da una produzione agricola molto alta che portò le comunità a crescere demograficamente.
A partire dall'8 000 a.C circa cominciò la rivoluzione neolitica nella mezzaluna fertile: una zona che comprende la Mesopotamia, valle dei fiumi Tigri ed Eufrate. La mezzaluna fertile godeva di abbondanti piogge e disponibilità di acqua, assicurata dalle inondazioni dei fiumi.
Tra il 7 000 a.C e il 3 000 a.C i sistemi agricoli si diffusero nei paesi europei affacciati sul Mediterraneo, fino a raggiungere il resto d'Europa intorno al 1 000 a.C.
Sedentarietà
Con la Rivoluzione neolitica molti popoli modificarono le loro abitudini e si stabilirono in un determinato territorio, questi popoli vengono definiti sedentari.
Altri popoli rimasero legati agli antichi modi di vivere. Alcuni erano cacciatori e raccoglitori ed erano obbligati a trasferirsi in un'altra zona per cercare selvaggina e vegetali. Altri si dedicavano alla pastorizia ed anch'essi erano obbligati a muoversi alla ricerca di pascoli e di acqua. I popoli appena descritti erano nomadi.
Sedentari e nomadi avevano dunque un'organizzazione diversa che portò i primi a godere di un maggiore benessere ed i secondi ad avere maggiore libertà. Tra sedentari e nomadi, per le loro differenze, nacquero incomprensioni e rivalità.
Villaggi e città
La rivoluzione neolitica, come già detto, portò l'uomo a stabilizzarsi in un solo territorio, divenendo sedentario. L'agricoltura e l'allevamento aumentarono la disponibilità di cibo e per questo motivo ci fu una crescita della popolazione.
È in questo momento che nacquero veri e propri villaggi che potevano ospitare anche centinaia di persone. Le case erano costruite con materiali naturali come legno, pietra, argilla o paglia.
Le abitazione che sorgevano sulle rive dei fiumi o dei laghi prendono il nome di palafitte, queste abitazioni erano poggiate su pali conficcati nel terreno fangoso ed erano costruite con legno, paglia o canne di bambù. Le palafitte ebbero un grande sviluppo durante il Neolitico ma avevano anche degli svantaggi come il continuo bisogno di cambiare i pali di legno che le sorreggevano. Questo perchè i pali non reggevano più il peso della piattaforma, o perchè marcivano a causa dell'acqua.
Età dei metalli
Con età dei metalli si definisce il periodo storico in cui gli uomini iniziarono la lavorazione dei metalli.
Verso il 5 000 a.C l'uomo imparò a fondere il rame. Gli uomini forgiavano gli strumenti metallici servendosi di piccoli forni di pietra, alimentati da carbone di legna. Per raggiungere temperature elevate essi soffiavano continuamente sulla fiamma, infine quando il metallo diventava liquido lo versavano in una forma per poi lavorarlo a freddo.
A partire dal 3 000 a.C l'uomo imparò a fabbricare le leghe ed in particolare il bronzo. Il bronzo è una lega molto resistente che si ottiene aggiungendo dello stagno al rame.
Successivamente, dal 1100 a.C l'uomo iniziò a lavorare il ferro. Il ferro fu lavorato per la prima volta nei monti del Caucaso, dal popolo degli Ittiti, che mantennero segreta l'arte e ne rallentarono la diffusione.
Possiamo dividere dunque l'età dei metalli in tre periodi, sulla base del metallo lavorato:
- Età del rame, dal 5 000 a.C al 3 000 a.C
- Età del bronzo, dal 3 000 a.C al 1100 a.C
- Età del ferro, dal 1100 a.C